Cos’è il rischio sismico?

Il rischio sismico non è solo la probabilità che avvenga un terremoto. È invece un insieme di tre fattori: pericolosità, vulnerabilità ed esposizione. 

La pericolosità indica la frequenza e l’intensità dei fenomeni. La vulnerabilità riguarda invece il grado di fragilità degli edifici pubblici e privati e delle infrastrutture coinvolte. Infine l’esposizione è la densità abitativa e del patrimonio artistico sul territorio In Italia questi tre parametri si attestano tutti su valori abbastanza elevati.

La vulnerabilità ad un evento sismico non riguarda solo gli edifici che crollano in seguito ad un evento sismico, che comunque sono le prime cause di morte per terremoto.  Vulnerabile è considerato anche un edificio che dopo fenomeni di bassa o media intensità venga danneggiato sia lievemente che gravemente. In ogni caso un edificio deve poter superare un sisma senza deformazioni strutturali.

I danni riportati dagli edifici in seguito ad un sisma possono essere strutturali e non strutturali. Si parla di danni strutturali quando le parti colpite e danneggiate sono gli elementi portanti dell’edificio come muri portanti o travi. I danni non strutturali invece non determinano l’instabilità della struttura nel suo complesso, ma possono essere pericolosi perché a rischio di cedimenti.

I danni ad un edificio dipendono certamente dall’intensità e dalla durata dell’evento sismico, ma possono essere limitati in molti casi con attente opere di prevenzione.

Quando si pensa alla prevenzione non bisogna solo pensare alla probabilità che avvenga un terremoto che faccia crollare tutto. Se l’edificio non è adeguatamente messo in sicurezza, può subire danni che lo renderebbero ugualmente inagibile e con molti costi da sostenere per risistemare tutto.

È in questa visione che un intervento di adeguamento antisismico diventa una scelta consapevole e lungimirante per l’attività di un imprenditore.

La vulnerabilità di un edificio si valuta su vari elementi che sono l’età dell’edificio, i materiali e le caratteristiche strutturali e il luogo della costruzione. I danni avvengono perché quando la terra inizia a tremare, questa oscilla orizzontalmente e verticalmente e l’edificio è soggetto a deformazioni. Se è abbastanza duttile riuscirà a resistere, altrimenti verrà danneggiato o peggio crollerà.

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Come valutare i danni di un terremoto su un edificio

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Cos’è un terremoto?